La malga Mariech dell’azienda agricola Pontevecchio di Vidor, sulle Prealpi trevigiane, produce il miglior formaggio fresco di malga dell’anno e si aggiudica il Caseus Veneti 2015.
La consegna dell’ambito premio della critica del concorso regionale, giunto alla sua undicesima edizione, è avvenuta all’Expo di Milano, nello spazio espositivo della Regione Veneto.
Sul podio milanese sono saliti inoltre i “casari” di Latteria Sant’Andrea di Povegliano (per la categoria “pasta dura”), Latteria Vicentine di Bressanvido (per la categoria “pasta semidura”) e della Speloncia di Fonzaso (Belluno) per la categoria dei formaggi “erborinati” premiati dalla giuria popolare del Caseus. A consegnare le medaglie d’oro del concorso caseario è stato l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan.
Al concorso regionale hanno partecipato 78 caseifici, con 37 categorie di formaggi, ognuna delle quali la settimana scorsa – nel concorso- kermesse a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta che ha visto 30 mila visitatori – ha espresso un prodotto “top” da premio.
“Il Veneto – spiega l’assessore – conta oltre 100 caseifici, 55 cooperative, e produce 7 formaggi che si sono conquistati la denominazione europea e 34 tradizionali. La filiera lattiero-casearia vanta 3600 produttori che producono circa 1,1 milioni di tonnellate di latte l’anno, per l’85% trasformato in prodotti caseari per un valore di produzione di 1 miliardo di euro l’anno. La filiera veneta dei formaggi si è affermata sui mercati nazionali e internazionali con prodotti riconosciuti e tutelati dall’Unione europea come il Grana padano, l’Asiago, il Piave, il Montasio, il Provolone Valpadana, il Monte Veronese, la Casatella trevigiana e la mozzarella STG (specialità tipica garantita). Tutti formaggi che sono sinonimo del “made in Italy” e che, registrano un incremento delle esportazioni. Ma non meno apprezzate sono la qualità e la tipicità esclusiva dei formaggi tradizionali prodotti con il latte veneto”.
Nonostante il calo dei consumi, le grandi Dop del Veneto negli ultimi quattro anni hanno aumentato la produzione del 4,5%, aumentando del 5,3% l’utilizzo di latte locale, e contribuendo così a difendere gli allevamenti veneti. Solo il 15% del latte veneto è destinato al consumo diretto e alla trasformazione in yogurt e gelati.
“È questo patrimonio di aziende, prodotti e professionalità che ci fa difendere il vero formaggio prodotto con latte fresco e a contrastare con ogni mezzo la normativa UE che sdogana i formaggi senza latte – ha concluso Pan – la Regione Veneto e i suoi allevatori e produttori continueranno a incalzare il Governo e Bruxelles perché diventi obbligatorio, anche per i formaggi che non sono Dop, indicare in etichetta se sono prodotti con il latte fresco, oppure con cagliate o semilavorati. I consumatori hanno diritto di sapere se il formaggio che stanno per acquistare è prodotto con latte in polvere o latte concentrato, anziché con latte crudo”.